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venerdì 8 maggio 2015

O.D.I.O: Ricordati di me parte 3

Episodio 1 Parte 3
il Folle



“Ho visto uno strizzacervelli oggi. Era un tipo simpatico, mi ha offerto del caffè e mi ha detto che andrà tutto bene.
Non credo.
Mi ha fatto quella domanda, lo odio per questo.
Mi ha guardato negli occhi e mi ha chiesto: “Chi sei?”
Non lo so. Chi sono? Ti ricordi di me?”
Remember Me, Ianus Games

Primo giorno di cura - Paziente Numero 3
Apro gli occhi e sono in un prato fiorito, sconfinato. Sopra di me solo un cielo azzurro limpido, con nuvole candide e veloci.
Niente più cloni in fuga o rientri nell'atmosfera di Saturno.
Una parte dei miei ricordi dice che questa dovrebbe essere la Terra, un'altra parte dice che io non sono mai stata su quel pianeta, l'ho visto nei docu-XP sulla Caduta e dalla terrazza panoramica di qualche colonia lunare. Io però la Terra la ricordo bene e sono convinta di esserci stata poche ore fa.
La mia Musa mi chiama Paziente numero 3 e mi dà il benvenuto.
Sono in un letto, in mezzo a questo prato sconfinato. Ho un morph biologico e indosso un pigiama bianco da ospedale.
Mi alzo per correre con i piedi nell'erba ma il tatto mi dice che c'è solo un duro pavimento. Nessun prato, nessun cielo azzurro. Tutto questo è solo una simulazione in realtà aumentata.
La Musa mi mostra la fredda e bianca realtà. Mi trovo in una stanza stretta e lunga con un letto, un comodino, un bagno e una porta. Nessuna finestra, nessuna Mesh.
Sento delle voci provenire da oltre la porta, unica via d'uscita, ma anche quelle si rivelano essere fasulle.
Il corridoio conduce ad altre stanze ed a una sala di ricreazione. C'è una porta bloccata da due morph Rover, armati di storditore e agonizer.
La Musa mi informa che quell'uscita è off limit e che entro breve sarò visitata dal dottore.
Incontro altri 3 pazienti, mai visti prima. Inizialmente ci parliamo in diverse lingue finchè non scopriamo di riuscire tutti a comunicare in cinese. Fino a qualche secondo fa, non sapevo di essere in grado di parlare in cinese.
Siamo tutti nella stessa situazione. Abbiamo dei ricordi lontani di situazioni che non sentiamo come "nostre" e in cui ci siamo conosciuti. Non ricordiamo però il nostro nome, non ci identifichiamo in queste facce e non abbiamo idea di dove ci troviamo.
La Musa ci dice che questa è la Proserpere Clinic, nella colonia di Aventino, sul pianeta nano Cerere.
Arriva il momento della visita.
Uno alla volta, uno dei Rover ci scorta al di là della porta proibita, verso un corridoio dove si trova solo un ascendore, anche questo off-limit, e una porta in legno e vetro con scritto Dottor S. Korsakov.
La AR all'interno mostra l'ambiente come se fosse uno studio psicologo del 1800. Korsakov è un giovane sulla trentina, con una barba folta e ben curata. Parla con ognuno di noi nella nostra lingua madre, ma con spiccato accento russo.
Pone le stesse domande a tutti noi:
"Qual è il tuo nome? Qual è l’ultimo ricordo che hai? Hai fatto qualche sogno strano recentemente?
Che ricordi hai del tuo passato? Una volta che sarai guarito, cosa pensi di fare?"
Non ho risposte da dare.
Ci informa che siamo in stato di fermo, dopo un'aggressione ai danni di qualcuno. Ci hanno trovato privi di memoria e siamo diventati suoi pazienti. Secondo le leggi extropiane i nosrti morph sono in riparazione e verranno noleggiati per pagare le cure. Noi restiamo in osservazione e il dottore deciderà in seguito se praticare della psicochirurgia o no. Questa storia puzza.
Nella sala ricreazione suona sempre la stessa canzone. A me piace molto ma sembra sia l'unica a pensarla così.
Arriva l'ora della medicina e poi della cena. Prendo la mia pillola e mangio il mio cibo. Gli altri invece sputano la pillola e restano a digiuno. Mi guardano come se fossi una stupida.
Quando è l'ora di coricarsi, ci troviamo tutti in camera del Paziente numero 2. Io crollo subito addormentata e faccio un sogno strano.
C'è il mio attuale morph seduto su una sedia, in piedi dietro di lei uno sconosciuto le impone le mani sulle spalle, le mie spalle. L'uomo ha un aspetto trasandato, con lunghi capelli sporchi e arruffati. Veste una tunica sgargiante e sembra in tutto e per tutto il Folle dei Tarocchi. Mi dice di non fidarmi di Korsakov e di non lasciarlo giocare con la mia mente, poi infila una mano dentro il mio cranio. L'altra me urla.
Quando mi sveglio, sono scossa e spaventata. Abbiamo avuto tutti la stessa visione, contemporaneamente. La Musa dice di aver perso il contatto con noi per alcuni secondi.
Il Paziente numero 2 scopre di avere delle notevoli conoscenze di hacking. Scopre così che le Muse hanno un bug, una backdoor attraverso la quale qualcuno ha trasmesso un XP. Non può sistemare il baco ma possiamo sfruttarlo a nostra volta, per comunicare senza essere spiati dalle Muse. Kawaii!


Terzo giorno di cura - Paziente Numero 2
Il secondo giorno scorre lento e noioso come quello precedente. La canzone che ci fanno ascoltare è sempre la stessa. La pazienza è una virtù ma questa situazione metterebbe alla prova anche il Profeta.
Sveglia
Visita
Pranzo
Noia
Pillola
Cena
Korsakov ci mostra i volti dei morph in cui ci hanno ritrovato. Tutti noi li identifichiamo come "noi". Finalmente una faccia conosciuta!
Voglio capire quanto Korsakov sa di quello che è successo questa notte e così gli dico di aver sentito dei passi in corridoio durante la notte.
Korsakov non sembra turbato. Mi conferma che non ci sono altri pazienti ma indagherà.
Questa volta nessuno di noi prende la pillola. Paziente 3 e Paziente 4 decidono di cenare, Io e numero 1 preferiamo non toccare nulla che venga dal dottore. Un paio di giorni di digiuno non mi fermeranno di certo.
Numero 4 svuota anche le nostre scodelle, dicendo che il cibo gli ricorda quello che gli preparava sua madre. Sembra che il cibo possa placare la sua rabbia. Io cerco con tutte le mie forze di ricordare la mia famiglia ma in me sento solo un grande vuoto.
Durante la notte, nessuno di noi si addormenta. Mi accomodo in un angolo della stanza ed inizio a meditare, in attesa. Ad un certo punto, proprio come la notte precedente, perdiamo il contatto con la realtà.
Questa volta ci appare Korsakov che sta tagliando il viso del nostro morph originale. Sulla parete alle sue spalle ci sono i volti (solo quelli) di tutte le persone che siamo stati e che abbiamo conosciuto.
C'è il Folle, accanto a lui. Ci guarda e si rivolge a noi con queste parole:
“Non ti preoccupare. Questo sei tu e lo sono anche quelli appesi alla parete. Sei tutti questi e molto di più e lo devi solo a me. Ringraziami."
Qualcuno prende il controllo della comunicazione e ci invia un segnale audio. E' una voce sconosciuta ma il tono e le parole risvegliano qualcosa in me:
“Sentinelle, domani verrò a liberarvi. Preparatevi! Dopo la …”.
La voce si interrompe in modo brusco e la comunicazione del Folle riprende. C'è qualcosa di strano, però. Korsakov e il Folle stanno discutendo e il dottore sembra scocciato.
“Questo è inaccettabile. Pensavo che le mie modifiche ti avrebbero impedito di interferire ma temo di essere stato troppo indulgente”.
“Ahahahah. La tua teoria non funzionerà, ti dimostrerò che sbagli proprio come hai sbagliato le altre volte. Ahahahahah”.
“Fermo, ci sta ascoltando” e così dicendo i due guadano verso di me.
“I sistemi di monitoraggio hanno loggato un’intrusione nel canale che stai usando. Ti sei fatto fregare, Emiliano. Sei proprio folle come pretendi di essere”.Riprendiamo il controllo. Anche questa volta abbiamo vissuto la stessa esperienza. Nessuno di noi sa il motivo ma siamo certi che "Sentinelle" si riferisse a noi. Siamo delle Sentinelle ma di cosa? Non ci resta che attendere domani. Inshallah.

Terzo giorno di cura – Paziente Numero 4
Il 4 non è il mio numero fortunato ma non ricordo il mio nome, per cui vada per Paziente numero 4.
Dopo il messaggio dello sconosciuto, sono rimasto sveglio tutta la notte, in attesa del momento per fuggire.
Ho cercato qualsiasi oggetto che potesse essere usato come arma, ho controllato le via di fuga ma non ho trovato niente. Non so nemmeno perché io abbia questi istinti. Ho passato 2 giorni a leggere "il Signore degli Anelli" e a mangiare zuppa di miso, direi che è arrivato il momento di andarsene. Potrei stendere Korsakov ma poi ci sarebbero sempre i Rover da affrontare. Senza un arma non posso fermare quelle lattine. Per ora ho preferito stare tranquillo. Korsakov sembra non aver nemmeno capito le mie "velate" minacce verbali, durante la mia ultima visita.
Sarà meglio che oggi succeda qualcosa oppure farò saltare la baracca e 'fanculo le conseguenze.
Il Case morph che ci fa da infermiere e contatto con l'esterno arriva prima del solito. Invece della solita pillola, ci consegna una scatoletta metallica e un messaggio:
“Quando sentirai del baccano in corridoio, fuggi verso l’ascensore e non ti fermare. Nella scatola c’è una pistola, non estrarla prima della fuga”.
Apro la scatola e dentro c'è veramente una pistola. Compatta, piccolo calibro, 10 colpi nel caricatore. Scarso potere d'arresto. Dovrò mirare da distanza ravvicinata ai sensori ottici dei Rover. Korsakov d'altra parte non sarà più un problema.
Meglio di quanto potessi sperare.
Dopo una decina di minuti, i due Rover in corridoio iniziano a lottare tra loro.
Io e gli altri usciamo nello stesso istante, armi in pugno. Siamo sincronizzati come una squadra ben rodata.
La porta è aperta e vediamo dall'altra parte l'ascensore. Paziente numero 1 è colpito in pieno da un agonizer a massima potenza. Le microonde gli bruciano una gamba e il torace. Nonostante il dolore e le ferite, riesce a rimettersi in piedi e a correre verso la libertà.
Il case morph infermiere tiene bloccata la porta dell'ascensore ma sembra avere problemi motori. Paziente 2 lo spinge via senza tante cerimonie e l'ascensore si chiude.
Via da qui, in fretta!
Tutto avviene rapidamente.
Paziente 2 scatta come un fulmine e ferma Paziente 3 che per poco non preme il tasto blocco dell'ascensore. Con accento russo ci intima di fermarci e cerca di spararci. Deviamo l'arma appena in tempo. Korsakov deve avere un sistema di sicurezza per prendere il controllo dei nostri morph.
Paziente 3 si riprende nel momento che le porte dell'ascensore si riaprono. Scattiamo via, verso l'uscita. Paziente 1 resta indietro per via dell'agonizer. Mi fermo per aiutarlo ma lui mi punta la pistola contro e spara. I colpi mi mancano per un pelo. Anche lui ci intima di fermarci, con un forte accento russo. Inizio ad odiarlo.
Siamo sulla soglia del portone di un palazzo quando vediamo i nostri salvatori.
C'è un neo octopus a bordo di una moto, con altri 4 veicoli. Tra i tentacoli tiene 4 cappucci di isolamento, di quelli che ti staccano le percezioni sensoriali e la connessione Mesh.
Con lui c'è un bot Guardian Angel e un morph Olympian armato di fucile d'assalto. Il polipo lo chiama Trigger Happy, il nome promette bene.
L'Olympian ci punta contro l'arma e ci svuota addosso il caricatore. Ci buttiamo a terra ma l'arma è dotata di colpi intelligenti e il Guardian Angel fa da spotter per il vero bersaglio, dietro di noi. Uno dei due Rover ci ha inseguito e i proiettili intelligenti deviano la traiettoria, colpendolo e riducendolo a una sfera tutta ammaccata.
Saliamo sulle moto e ci infiliamo i cappucci. Il polipo ci incita con voce monotona, forse a causa di un difetto delle corde vocali transgeniche. Ho voglia di ridere.
Ci aggrappiamo alla moto e partiamo. Lasciamo la guida alla IA che sfreccia come una dannata. Quando arriviamo a destinazione, mi sorprendo di non essermela fatta sotto dalla paura.
Siamo dentro a un container in movimento. Non sappiamo dove siamo diretti ma tutto è meglio di quella dannata clinica.


continua...

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