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domenica 4 maggio 2014

KNOW EVIL: La Luna è una severa maestra, parte 2

Il programma di attacco stava facendo egregiamente il suo lavoro. I firewall del laboratorio non avrebbero resistito a lungo.
Pochi minuti più tardi l'hacker aveva accesso ai log dei sensori interni; niente video purtroppo: la Meldonium era sempre stata paranoica riguardo alla privacy sua e delle sue ricerche.

Dopo diverse settimane di immobilità totale, i sensori interni avevano improvvisamente avuto un picco di registrazioni attivate dai movimenti di un biologico e un sintetico, privi delle credenziali d'accesso necessarie, raggiunti dopo alcune ore da un secondo biologico. Un accesso al mainframe del laboratorio che però risultava già svuotato. Scorte di metalli pesanti delle cornucopia machine fortemente ridotte a seguito di cospicue e prolungate attività. Decompressione e successiva ricompressione del portello esterno d'accesso.
Poi il nulla.

Evidentemente il gruppo di stranieri si era insediato nel laboratorio e aveva deciso di rifornirsi del necessario per lasciare Mithre senza superare i normali controlli della stazione.
Il componente mancante del gruppo non era difficile da seguire: da ore tutti i canali trasmettevano la sua immagine mentre raccontava di come aveva eroicamente salvato il Dottor Verità da morte sicura. In alcune immagini s'intravedeva un'altra persona, forse il secondo biologico, difficile a dirsi: le videocamere non riprendevano mai il suo volto.
Dopo alcune ore, Morgan Stardust aveva preso un volo per Erato e qui si era diretto subito alla "Drive Me To the Moon" vehicle renting.

Firma digitale del contratto di noleggio veicoli lunari standard a nome del signor Morgan Stardust. Durata del contratto: 14 giorni
Confermato versamento crediti. Nessuna ricevuta richiesta.
Veicolo lunare, matricola 6Y107792PHK, registrato a nome di Morgan Stardust per conto della DMTtM inc. Abbandonato habitat di Erato attraverso l'uscita di sud-ovest, velocità di crociera standard.

Seguendo quella rotta il veicolo di Stardust avrebbe raggiunto l'area d'interdizione di Feynmann, incrociando la possibile zona d'atterraggio del gruppo di Mithre.
Qualunque fossero i loro scopi stavano sicuramente seguendo una traccia ben precisa per dirigersi in quella direzione.
Prima di ritirarsi dal sistema l'hacker si assicurò di coprire tutte le tracce del suo passaggio.
___ ___ ___

Grazie al veicolo affittato da Morgan le Sentinelle si dirigono vero la zona indicata dalla Meldonium per la raccolta dei suoi campioni. Dopo una breve ricerca il gruppo individua il campo base della ricercatrice: il suo veicolo è fermo appena fuori dalla zona monitorata dai killsat di Feynmann, tutta l'attrezzatura è in perfetto ordine ma la scienziata non vi fa ritorno da tre settimane.

Laboratorio mobile abbandonato dalla Meldonium.


Dopo aver crackato i sistemi di questo secondo veicolo ed essersene impossessati, le Sentinelle iniziano a seguire la pista lasciata nella polvere lunare dalla marcia della Meldonium.
Delirio ha la chiara sensazione di essere osservata quindi, pur non individuando minacce immediate, il gruppo decide di proseguire con cautela: uno dei veicoli si occupa di seguire lentamente le tracce mentre il secondo avanza su una rotta diversa, tale da poter reagire ad eventuali imboscate. Ogni pochi chilometri i rover s'incrociano e si scambiano i ruoli.

STA ARRIVANDO

Dopo alcune ore il gruppo individua i resti di un missile TITAN, Philomel e Delirio decidono di sbarcare ed ispezionare il luogo dell'impatto ma riescono a rimanere indifferenti di fronte all'oscena testata, costituita da un misto di componenti elettronici e biologici. Poco più avanti le Sentinelle raggiungono la bolla di sopravvivenza della Meldonium, montata a protezione di una sorta di rovo metallico che cresce direttamente dal suolo lunare, al suo interno due nano alveari cercano di analizzare il reperto ma questo si difende con nano sciami demolitori prodotti da escrescenze simili a frutti che pendono dai suoi rami.
___ ___ ___

<J> Eureka, marca la nostra posizione e allegala al rapporto. Il proxy farà meglio a mandare uno spazzino prima che qualcuno trovi questo schifo.

Senza la sua bolla di sopravvivenza la Meldonium non può aver resistito qua fuori per tre settimane. O qualcuno le ha offerto ospitalità oppure stiamo ufficialmente seguendo le tracce di un cadavere. Inizia a diventare un'abitudine.

<Delirio> Le tracce vanno verso un cantiere della nuova linea sotterranea di trasporto veloce. Forse la scienziata è passata di lì.

Secondo il Mesh qualche settimana fa c'è stato un incidente che ha fatto rallentare i lavori. La Meldonium potrebbe essere coinvolta.
 
<J> Sarà meglio controllare.

Dopo diversi chilometri le tracce della Meldonium spariscono dentro un pozzo di aerazione. Cinquanta metri sotto di noi scorrerà la nuova linea super veloce, per il momento dovrebbe esserci un cantiere ma non si vedono né uomini né macchinari. Pochi chilometri più a nord si trova quello che rimane di New Mumbai con tutti i suoi orrori.

QUI!

Phil e Delirio, come al solito, non perdono tempo. Dopo una rapida esplorazione Philomel usa il suo morph meccanico per calarsi nel pozzo mentre la ragazza scende dal rover e inizia a pattugliare la zona imbracciando il suo mitra.
Lancio uno sguardo interrogativo a Morgan ma non sembra intenzionato a scendere dal veicolo finchè non saremo certi che la zona è sicura.
Rassegnato apro il portello ed esco allo scoperto stringendo il mio fucile.

<L'ho fatta proprio grossa stavolta...>
Il buco nel terreno ti inghiotte e sembra più buio e profondo della prima volta che ti ci sei lanciato dentro. Se precipitassi a velocità normale non potresti fare quel che ti sei ripromesso di fare, ma non puoi non provare una fitta di risentimento per la gravità lunare che ti porta giù... giù... giù... lasciandoti tutto il tempo di pensare.

ADESSO, QUI!

Philomel inizia il suo rapporto parlando incessantemente e concentrandosi sui dettagli più assurdi come lo strano colore delle rocce lunari e l'effetto che la polvere ha sui suoi sensori. Credo che questa mania gli sia rimasta addosso dai tempi in cui esplorava relitti abbandonati nell'orbita terrestre, non deve essere facile per lui.

<J> Trovato qualcosa?
<Delirio> Non lo sento più! Phil non mi risponde.
<J> Non possono essere le rocce a creare l'interferenza, Phil è ancora troppo vicino.

Il tacnet ci mostra le immagini dalla telecamera del suo Flexbot e lo vediamo muoversi senza controllo, andare a sbattere contro le pareti come un radiocomando rotto.

VIENI A NOI

<J> Lo state vedendo anche voi?
<Morgan> Delirio, quella cosa che sentivi prima? Spiegami di nuovo che sensazioni dovrebbe darti. Delirio, ci sei?

Abbiamo perso anche Delirio. La ragazza cammina come in trance, il mitra penzola dalla sua cinghia e si trascina nella polvere mentre lei avanza barcollante verso il pozzo.
 
<Morgan> Delirio, svegliati!

Posso ancora raggiungerla, qualche balzo ancora, solo pochi metri. Mentre fluttuo verso di lei la vedo sparire nell'oscurità del pozzo. La perdo.
La sua sarà una lenta caduta nella gravità rarefatta di Luna ma con un po' di fortuna non dovrebbe rompersi nulla.

Ti sembra ancora di sentire il rinculo dello sparo addosso, fatto di per sè impossibile dato il morph che rivesti, forse è solo un'impressione, una sensazione fantasma o è il tremore del senso di colpa quello che avverti lungo i circuiti.
Fucile al plasma. Semi-automatico. Massiccia penetrazione. Solo dieci colpi prima di ricaricare, ma ciascuno di essi rilascia un fascio di plasma più bollente del nucleo di una stella e può far evaporare il tuo bersaglio nel niente. Hai sentito che i corpi biologici prendono fuoco con un colpo ben assestato. Un'arma da intenditori, non ti era sembrato vero averne uno in dotazione, una volta tanto.
Un'efficienza devastante nelle tue mani, capace di far sparire un corpo in un lampo di luce.
Il dubbio avrebbe potuto sfiorarti, gli elementi li avevi tutti (li hai stretti tra le tue dita nanoscopiche fino ad un istante prima, dannazione a te!), ma quando hai visto il suo corpo deformarsi non hai pensato di essere tu quello infetto e hai gridato un avvertimento per gli altri e hai premuto il grilletto senza pensare e...
PUFF...
Di lui non restavano che la testa e un paio di tentacoli.
No.
Arti.

<Morgan> Dobbiamo tirarli fuori di lì. A quattro chilometri più ad est c'è un tunnel d'accesso per i mezzi di scavo. Lo raggiungo col rover. Ci si vede la.
<J> Teniamoci in contatto radio. Voglio andarmene il prima possibile da questo posto.

Mentre Morgan si allontana, stringo le cinghie del mio zaino a reazione e guardo un'ultima volta la Terra, alta e splendente nel cielo sopra di me, prima di tuffarmi nel pozzo che ha già rapito due dei miei amici.
Con la bassa gravità lunare ci vogliono circa 10 secondi per raggiungere il fondo, qualcuno in più usando lo zaino per controllare la caduta ed evitare di andare a sbattere.

QUI!

Quando finalmente tocco il fondo li ritrovo entrambi, stanno bene e questa volta sembra che nessuna tragedia ci abbia colpito. Delirio ha ripreso il controllo e sta ispezionando il corpo meccanico di Phil. Per il momento la fortuna è dalla nostra parte.

<J> Morgan, li ho raggiunti. Stanno bene. Il tempo d'imbragare Delirio e torniamo in superficie.
<Phil> Hiyy! Queste sono di sicuro le tracce della Meldonium. Possiamo continuare!
<Delirio> Va bene. Fai strada!

Neanche il tempo di voltarmi e sono già partiti, due fasci di luce che avanzano sicuri nell'oscurità.
Con un sospiro accendo la mia torcia e li seguo.

Il tunnel in construzione per la nuova linea super veloce.

ECCOLO

E l'ironia è crudele perchè è stato proprio lui a gridarti "No! Non farlo!" poco fa e se allora avessi avuto una bocca per farlo, avresti riso di lui, perchè lui è fatto così, paranoico fino all'inverosimile, glielo hai sempre rinfacciato, gli hai sempre detto "Ti metteresti una tuta di contenimento anche per andare al cesso," lo hai sempre preso per il culo per le sue fisime.
Per questo, davanti al cadavere deforme e contaminato non lo hai ascoltato. Hai preso quello che ti serviva, gliel'hai passato e poi... Beh, potevi farlo, allora perchè no? Le dita nanoscopiche si sono protratte con una naturalezza fin troppo rassicurante e catturare una nano-macchina TITAN è stato facile come raccogliere una conchiglia sulla spiaggia (se ancora esistessero spiagge dove poterlo fare).
<No!> <Distruggilo!> <Buttalo via!>

Il tunnel che stiamo percorrendo sembra deserto, è certamente il cantiere della nuova linea super veloce ma a parte un paio di generatori atomici non ci sono operai o attrezzature in funzione.

Dopo pochi minuti il nano-alverare che porto alla cintura inizia a cinguettare in maniera preoccupante.

<Eureka> Rilevata presenza di nano macchine ostili. Densità: 150/m3. Contromisure attivate. Fattore di rischio entro i margini di sicurezza.
<J> Piccola, continua a monitorare la situazione e avvisami se superiamo un fattore di 1000/m3.

Nano macchine di fattura sconosciuta. Probabilmente non umana.


La Meldonium ci aspetta in una nicchia del tunnel. La sua tuta è squarciata all'altezza del petto ed il sangue ha creato una piccola pozza congelata sulla roccia intorno al suo corpo.
Quando i fanali di Phil la illuminano vediamo che qualcosa si muove ancora all'interno del suo casco: delle escrescenze simili a ciglia escono dalle orbite vuote del cadavere e accarezzano ritmicamente il vetro dell'elmetto.
Ho voglia di vomitare e devo ringraziare l'addestramento e l'esperienza di una vita se riesco a trattenermi. Rimettere all'interno del casco mentre siamo qui sotto sarebbe morte sicura.

<Eureka> Densità delle nano macchine oltre i 1000/m3. Ti consiglio di allontanarti da questa zona.
<Phil> Li vedo! Sono tantissimi, tutto intorno a noi.

Phil usa i suoi sensori potenziati per inquadrare le nano macchine. Quel suo morph ha chiaramente dei vantaggi rispetto a noi biologici. Comunque non vorrei mai ritrovarmi a dover indossare un cervello sintetico. Conosco troppi modi di mandarlo in pappa per fidarmi ad andare in giro con il mio Ego lì dentro. Una volta che guadagnano accesso al sistema centrale non c'è più modo di sapere cosa è reale e cosa è solo un costrutto.
Avvicinandosi al cadavere col suo Flexbot, Phil raccoglie l'ecto della Meldonium poi si ferma qualche altro secondo. Il suo manipolatore destro si divide in innumerevoli segmenti all'altezza delle ultime articolazioni, visto da qui sembra che il suo braccio termini in una specie di retino, lo muove nel vuoto un paio di volte prima di tornare da noi.

<Phil> Jirky, tieni l'ecto. Sembra a posto. E conserva anche questo: può servire!

Phil mi agita davanti alla faccia il suo manipolatore, come se stringesse qualcosa alla sua estremità. Qualcosa di minuscolo. Non può averlo fatto davvero!

<J> Toglimi dalla faccia quel coso. Dimmi che è uno scherzo Phil. Non puoi aver raccolto un nano virus TITAN!
<Phil> Certo! Conservalo in un posto sicuro e ce ne possiamo andare.

Tolgo la sicura al fucile e glielo punto contro.

<J> Non fare lo stupido Phil. Non è il momento. Buttalo e usciamo da questo buco.
<Delirio> Ragazzi, sento qualcosa. Voi no?

LA NUOVA CARNE E' TRA NOI

Adesso la sento anch'io: una vibrazione che dal terreno si propaga alle nostre tute anche in assenza di aria. Qualcosa sta venendo verso di noi. Qualcosa di grosso.

Ma sei sempre stato un bastiancontrario e chi ha il tempo di ascoltare quando le voci che sentivi nella tua testa si trasformano in incubi di orrore profondo davanti ai tuoi occhi? Cavalchi l'onda della tua paura e la usi per sparare e cercare di sopravvivere e non senti nient'altro che i colpi delle armi, i crolli, i versi innaturali dei mostri TITAN e le tue ragioni nella testa. È questa la minaccia che sei stato chiamato a combattere, la causa alla quale hai dedicato la tua vita: i mostri TITAN, non l'affarino invisibile che hai raccolto. E già ti immagini quante informazioni si possano ricavare dalla microscopica macchina infetta che hai ben pensato di preservare, gli altri sono solo dei cagasotto (è così che si dice, no?) ad aver paura di una cosa così... piccola...
Sì, ma dov'è finita?
L'avrai lasciata cadere nella concitazione della fuga, che peccato...
(Qui, ecco. Qui forse avresti potuto intuirlo se solo non fossi così pieno di te e così bravo a pensare che ti andrà sempre tutto bene, ma hai cominciato a notare che i tuoi compagni hanno qualcosa di strano, sbocciano mille sospetti tra i circuiti del tuo corpo sintetico come frutti su di un rovo di metallo lucente---- dove l'hai già vista questa cosa?)

Una parete del tunnel crolla e la creatura che ha scavato il suolo lunare avanza inarrestabile in mezzo ai detriti.
Un orrore di carne e metallo, bocche e trivelle. Un'enfia oscenità aliena, una mostruosità TITAN.
Finalmente sappiamo che fine hanno fatto la squadra di operai e tutte le loro attrezzature: fusi in un enorme verme assassino, decisi a schiacciare e inglobare i nostri morph.
Afferro l'Ecto e inizio a correre in direzione del tunnel dal quale ci siamo calati.
 
<Phil> Andate. Lo trattengo io.

Il Flexbot estroflette un fucile al plasma ed inizia il ciclo di carica mentre Phil indietreggia fluttuando in retromarcia sui suoi generatori antigrav.

<J> Morgan, la Meldonium è morta ma abbiamo l'Ecto. Non possiamo raggiungerti e ci stiamo ritirando verso il punto d'ingresso.
<Delirio> Quelli cosa sono?!?

Delle creature ci bloccano la ritirata. Esseri mostruosi e ferini, acquattati come bestie, aggrappati alle pareti del tunnel coi loro scintillanti artigli. Si lanciano verso di noi non appena li illuminiamo con le torce.

<J> Piccola, crea una beta del mio Ego e mettila al lavoro per decriptare i codici di quell'ecto, dobbiamo portare fuori di qui i dati.

Non ho mai affrontato degli exurgent. O almeno non ricordo di averlo fatto, se questa versione del mio Ego riesce a salvarsi dovrò chiederlo al Dr. Mindfuck.
Prendi la mira, raffiche brevi e precise. Abbatti il bersaglio.

Exurgent ripreso dalle Sentinelle vicino New Mumbai


Due serie di colpi partono dal mio railgun, il primo exurgent viene colpito all'altezza del bacino e i proiettili ad alta velocità lo spezzano come una bambola. Il mostro finisce a terra ma continua ad avanzare trascinandosi con le sue zampe da mantide. Il secondo exurgent non rallenta nemmeno, si tuffa dal soffito verso di me e mi viene incontro con gli artigli protesi e le fauci spalancate.
Oh cazzo!
 
<Delirio> Fate largo!

Delirio avanza come una furia. Tiene il grilletto premuto e si getta in mezzo agli exurgent svuotando il caricatore.
La creatura che mi si stava gettando contro viene colpita a mezz'aria. Il suo volto sparisce in una maschera di sangue e umori mentre la forza dei colpi lo spinge lontano da noi.
Subito dopo altri due mostri vengono colpiti da Delirio e schiantati per terra.
A quanto pare i nostri istruttori di tiro seguivano filosofie diverse. Mi sarebbe piaciuto conoscere il suo.
Per fortuna come hacker sono migliore di quanto non lo sia con le armi.
 
<J-Beta> Ho aperto l'ecto. Adesso portaci fuori di qui!
<J> Morgan ti stiamo trasmettendo i dati dell'ecto. Preparati a copiarli. Qui si mette male.

Gli exurgent rimasti ci vengono contro. Un solo colpo delle loro lame e finiremo a far compagnia alla Meldonium.
Delirio si getta tra due e con una capriola li supera senza quasi rallentare.
Io sono meno aggraziato e mi trovo costretto a bloccare un artiglio usando il fucile come una mazza.
Phil non li degna nemmeno di uno sguardo. Si piega da un lato all'altro del tunnel mentre lancia il suo grido di battaglia. Il suo fucile al plasma è di nuovo carico e il delfino spara contro il verme un'altra sfera incandescente d'energia. Un pezzo del mostro fonde e il metallo liquefatto cola sul suo corpo bruciando le parti biologiche.
I continui attacchi di Phil sembra che stiano avendo effetto e il verme non ha guadagnato terreno su di noi mentre avanza contorcendosi per gli spasmi di dolore.

Ti viene il dubbio. Sale un'adrenalina nuova e diversa, quella che provi quando ti rendi conto di essere rimasto da solo. Ti vogliono lasciare qui? Perchè?! Non ha senso, ma il sospetto ti dà tutte le ragioni di cui hai bisogno, li segui in velocità e ti dai una mossa ad uscire da quel postaccio senza preoccuparti di coprirli col fuoco del tuo fucile.
Fuori il damerino borioso li ha quasi raggiunti col secondo rover, ma la Terra distoglie completamente la tua attenzione dal mezzo-- luminosa in cielo, ti fa compagnia da quando vi siete lanciati da Mithre sul suolo lunare e da allora non c'è stato momento in cui tu non le abbia rubato uno sguardo.
Ma anche gli altri la vedono come la vedi tu? Così grande, azzurra e vicina... Esercita una malìa terribile e ti fa sentire la nostalgia di una casa in cui non hai mai abitato, ma sai che appartiene a te. E mentre stavate ancora discutendo sul rovo di nano-macchine probabilmente infette (Ah, giusto... ecco dove l'avevi visto...) e sulle possibilità di sopravvivenza che la Meldonium poteva avere lì fuori se aveva lasciato la sua tenda di emergenza a proteggere il suo inutile investimento scientifico, quando le voci sono entrate nella tua testa hai pensato che fosse proprio la Terra a chiamarti e a dirti "Qui! Qui! Qui!" (sì, stupido, considerato che la prima a sentirle è stata la freak...) e allora hai abbandonato ogni precauzione nel seguire quella voce fin dentro al pozzo degli scavi e non ti sei guardato attorno nel tunnel sospettosamente vuoto di macchine scavatrici e operai, fino al cadavere della dottoressa che eravate venuti a cercare (no, non ti piace pensare che eravate venuti per salvarla, non ti piace l'idea di aver fallito, ma ti chiedi se anche Artemis Meldonium ha sentito le voci e si è illusa che la stessero investendo di un mistero grande e solo per lei quando le ha seguite fino alla morte).

Raggiunto il pozzo mi accorgo con orrore che Delirio ci sta aspettando: senza uno zaino a reazione non ha modo di uscire da questo tunnel.
Quando arrivo da lei la afferro per le braccia e aziono i miei propulsori. La salita è vertiginosa ma in due e con il serbatoio quasi vuoto l'unica speranza è quella di centrare la traiettoria al primo tentativo.
In superficie vediamo Morgan avvicinarsi coi rover. Appena Phil uscirà da quel pozzo potremo scappare. Il verme è troppo lento, non riuscirà a seguirci in superficie.

Sai di essere infetto, non ti può salvare più nessuno. Metteresti in pericolo non solo i tuoi compagni (quelli che non sono già caduti vittime della tua stupidità), ma anche quel poco di vita che è rimasta in quell'angolo di universo. Sai di non poter dare la colpa a nessuno se non a te stesso, per questo approfitti dell'attimo di lucidità con cui lo sparo ti ha squarciato la mente e ti butti di nuovo nel pozzo degli scavi.

Mi giro verso Delirio e inizio a sorriderle: nonostante tutto siamo sopravvissuti. Non ci avrei scommesso.
Lei mi guarda con gli occhi pieni di orrore poi mi spinge via. Credo che urli qualcosa ma tutto quello che sento è un tremendo dolore alla base della schiena.
Poi, il buio.
___ ___ ___

<Phil> L'ho fatto di nuovo, eh Mab? Jyrky aveva ragione. Jyrky ha sempre ragione. Peccato che non mi ricorderò di averlo pensato, la prossima volta avrei potuto dargli ascolto. Ma non ci sarà proprio niente da ricordare, io morirò qui e mi ripristineranno dal back-up, ma... beh, Mab, non credo che sarò più io davvero, ti pare? Sai, ho ripensato diverse volte a quello che è successo con Stefansson e mi sono chiesto... Ma se gli avessi sparato prima che contattasse Ambelina non sarebbe stato davvero meglio? Abbiamo fatto i codardi per ottenere quello che ci serviva e ci siamo salvati le pinne ma sarà stata la scelta giusta? Jyrky non era d'accordo nemmeno quella volta. E te lo ricordi, Mab? Nemmeno tu volevi.. Non per la storia di Ambelina, parlo del relitto. Ah, no, giusto, non eri tu, era l'altro Mab, quello vero. Mi sono confuso... Nemmeno lui voleva toccare quella roba strana che sembrava una ragnatela fatta di metallo pulsante, ma io ero curioso, sono sempre troppo curioso, ti ho costretto a toccare quella cosa e tu sei morto (no, non tu, lui, mi capisci, Mab?) e io ho toccato questa cosa e di Jyrky non è rimasta che la testa e un paio di tentacoli... no... non tentacoli, arti... scusa, mi sono confuso...

Ma Mab non risponde, è troppo impegnato a contrastare l’avanzare del virus e gli attacchi alle loro coscienze e quando Philomel tocca il fondo è un inferno di corpi ripugnanti, che per fortuna non gli coprono la visuale delle batterie nucleari che aveva adocchiato mentre scappavano, pensando ad un modo per farle saltare senza lasciarci le pinne. Se non fosse in un corpo sintetico gli verrebbe un po' da ridere e un po' da piangere, quindi forse è meglio così. Apre le comunicazioni coi suoi compagni un'ultima volta.

<Phil> Non ne faccio una giusta, eh ragazzi? Deli, Morgan... Mi dispiace, ragazzi. Dite a Jyrky che aveva ragione.

Per fortuna è impossibile mancare un bersaglio così grande perchè col caos di mostri che c'è lì sotto non avrebbe il tempo di mirare.
Spara e tutto scompare in un lampo di luce.

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